L’Europa nel complesso sta perdendo peso economico e politico nel mondo e questo dovrebbe preoccuparci anche come cittadini italiani. Sono convinto che il futuro dell’Italia sia in Unione Europea e che un’Unione Europa politicamente più integrata, anche se non necessariamente a 28, sia l’unica soluzione in grado di contrastare questo fenomeno, conseguenza naturale del crescente peso politico ed economico assunto da altre grandi potenze.
Sono anche convinto però che per restare in Unione Europea l’Italia debba prendere la strada di riforme che ha posticipato per troppo tempo, altrimenti la distanza con il resto d’Europa aumenterà, isolandoci progressivamente e poi definitivamente. Tra queste ritengo prioritarie quella fiscale e, ad essa collegata, quella della spesa pubblica per rimettere in ordine i nostri conti e riorientare la spesa da quella corrente a quella per investimenti. E che l’Italia debba aprire nuovi spazi per le nostre aziende e i nostri giovani attraverso una maggiore concorrenza nel mercato, scardinando rendite di posizione.